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Simona Vigo

The light falls, some colors fade and slowly dissolve, others explode with a flash light and bright living with dark silver and gold. Suggestions of melancholy eyes start to go.Something is gloomier, something awakens. Far away, in the minds. A slow folding of the leaves on them, the souls that are being prepared to a size more laconic and meditation while waiting for a white blanket covers the many worlds of reality and imagination, as a great mother who quietly admits to its embrace of all that has beensown, all that has not yet been answered and that requires a gestation period to explode with the spring. 
It 'a glimmer of rust, glue, marble dust and dead branches, the fall term of the works of four artists on display. A contrast of neutral tones and flashes of unexpected. A season that takes away the taste of warm summer and retaining a soft and warm blood, a smell of damp forest filled with silvered nymphs. But autumn is the season of contrasts and harmonies, so loud and sensual works by Nicola goes to those existential and essential Presti Fabio: tiny humans on large informal wallpapers made with marble dust, rust, and colored pens rub. Essential in the iconographic content and materials, in the existential message suggest. Fabio loves the fall, the sounds of autumn, the cracks in the dry leaves trampled into silence. Perhaps because of its ancient and deep-rooted passion for music, he manages to impress with unexplained musicality of his works. His tiny figures and no identity, because it draws only the outlines, do not transmit sadness or melancholy, but rather a lonely and tender music.Dots are from backgrounds where they are displayed, but they have an extraordinary narrative power. Sometimes, instead of a particular character, are characterized by a date which alludes to a crucial event of the existence and character of this operation is really original: it identifies a person who is not his appearance but the event which marked an epochal moment of his life. It should not necessarily be a glorious event was, in fact most of the time is quiet and lonely and maybe some 'anonymous as the background against which it is told. However, anonymous in the sense intended here is not universal but rather dequalificante, unnamed because of all the names: Anyone can be in the place of one of those characters that tell a story that belongs to everyone and gives hope and warmth and immediacy. In some cases even a small comfort when you look at the figure of a little man 'resigned with lots of complete and elegant case that whispers, "Winter is not forever ... 

Simona Vigo - Text taken from the catalog of the exhibition "Bodies Fall" 
 Agorarte Gallery - Milan 


 

La luce cala, alcuni colori si attenuano e lentamente si dissolvono, altri si accendono di un fulgore brillante convivendo con chiaro-scuri argentati e dorati. Suggestioni di malinconia cominciano a percorrere gli sguardi. Qualcosa si incupisce, qualcosa si risveglia. Lontano, negli animi. Un lento ripiegarsi delle foglie su stesse, delle anime che si predispongono a dimensioni più laconiche e meditative in attesa che un manto bianco ricopra gli innumerevoli mondi della realtà e della immaginazione, come una grande madre quieta che accoglie nel suo abbraccio tutto ciò che è stato seminato, tutto quello che ancora non ha avuto una risposta e che ha bisogno di un periodo di gestazione per esplodere con la primavera.

E’ un luccichio di ruggini, colle, polveri di marmo e rami secchi, quello autunnale delle opere dei quattro artisti in mostra. Un contrasto di tinte neutre e bagliori inaspettati. Una stagione che si porta via il sapore tiepido dell’estate e che conserva un tepore sommesso e sanguigno, un profumo umido di bosco argentato popolato di ninfe. Ma l’autunno è la stagione delle armonie e dei contrasti, così dalle prepotenti e sensuali opere di Nicola si passa a quelle esistenziali ed essenziali di Fabio Presti: minuscole creature umane su grandi sfondi informali realizzati con polveri di marmo, ruggini, penne colorate e trasferelli. Essenziali nei contenuti iconografici e nei materiali, esistenziali nel messaggio che suggeriscono. Fabio adora l’autunno, i suoni dell’autunno, il crepiate delle foglie secche calpestate nel silenzio. Forse per la sua antica e radicata passione per la musica, riesce ad imprimere una inspiegabile musicalità alle sue opere. Le sue figure minuscole e prive di identità, perché ne disegna solo i contorni, non trasmettono tristezza o malinconia, ma piuttosto una solitudine tenera e musicale. Sono piccine rispetto agli sfondi in cui sono inserite, ma hanno una forza narrativa straordinaria. Alcuni volti, anziché una fisionomia particolare, sono caratterizzati da un data che allude ad un evento cruciale dell’esistenza del personaggio e questa è un’operazione davvero originale: ciò che identifica una persona non è la sua fisionomia ma l’evento che ha segnato un momento epocale della sua vita. Non deve essere stato necessariamente un evento glorioso, anzi il più delle volte è silenzioso e solitario e magari un po’ anonimo come lo sfondo su cui è raccontato. Tuttavia anonimo qui non è inteso in senso dequalificante ma piuttosto universale, senza nome perché è di tutti i nomi: chiunque può essere al posto di uno di quei personaggi che raccontano una storia che a tutti appartiene e dà calore e speranza e immediatezza. In alcuni casi addirittura conforto quando guardi una piccola figura di uomo un po’ dimesso con tanto di completo elegante e valigetta che ti sussurra: “l’inverno non è per sempre”…

Simona Vigo - Testo tratto dal catalogo della mostra “Corpi d’autunno”Galleria Agorarte – Milano

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